Un viaggio in Giappone

di Lorenzo Sonzini

Un sogno non ancora realizzato per molti di noi appassionati di suiseki, che vorremmo conoscere da vicino la realtà giapponese, e che l'amico Lorenzo con determinazione è riuscito a concretizzare. Il suo reportage è la cronaca completa ed esaustiva della sua esperienza, di cui possiamo godere per vedere con gli occhi di un amico i templi ed i giardini di Kyoto e la modernità di Tokio, il mitico Fuji e le mostre di bonsai e suiseki, per sognare un pò e, perchè no, per trovare lo stimolo per prendere il volo !
Viaggiare è sempre bello, se si ha lo sguardo ed il cuore aperti alle esperienze più diverse, alle culture, agli odori, ai cibi, ai colori. Ma un viaggio in Giappone rappresenta qualcosa in più, e per noi di Italiansuiseki è una occasione da non perdere per proporre ai nostri Lettori uno sguardo diretto su questo mondo affascinante, lontano e un pò misterioso. Lascio la parola al reportage di Lorenzo, alle sue immagini, al suo entusiasmo, con l'augurio che ognuno di noi, prima o poi, possa fare il grande salto, verso le vette innevate del Fuji.


Un viaggio in Giappone
di Lorenzo Sonzini
 
Era da tempo che in me cresceva il desiderio, direi quasi la necessità, di ritornare in Giappone.
L’occasione si è presentata nel mese di novembre scorso, con un viaggio organizzato ad hoc per un piccolo gruppo di soci del mio Bonsai Club, relative consorti e amici, con lo scopo di conoscere il Giappone della tradizione e della modernità e, in modo particolare, il mondo dei bonsai e dei suiseki.
Dopo un viaggio durato circa 12 ore siamo finalmente atterrati a Narita e, da qui, col treno a Tokyo.
Sistemati in albergo, abbiamo speso le ore residue del pomeriggio andando a visitare, con la metropolitana  sopraelevata, la baia di Tokyo  e qui, con grande sorpresa, tra le sagome dei palazzi, al tramonto, ci è apparsa la possente mole del Fuji.
   
La baia di Tokyo   Skyline di Tokyo   Tra i grattacieli... il Fuji !
 
Il giorno successivo (19 novembre) visita a Omiya, la culla del bonsai e luogo di maggior concentrazione di giardini e nursery dei Maestri bonsai giapponesi.

La prima parte della mattinata è stata dedicata alla visita del Museo del Bonsai una struttura museale moderna dove, nella prima parte viene descritta l’evoluzione del bonsai, nella parte centrale sono allestiti una decina di tokonoma in cui erano esposti esemplari di pino penthaphilla nel momento di maggior splendore dell’essenza.
 
   
 
Successivamente, siamo stati ricevuti dal Maestro Hatsuji Kato, figlio di Saburo Kato ed attuale proprietario del giardino Mansei-en.
Dopo l’immancabile tè offertoci e le debite presentazioni accompagnate da profondi inchini, veniamo accompagnati a visitare il giardino : un tripudio di capolavori !
 
   
Scorci del giardino   Con il Maestro   Scorci del giardino
 
Rientrati a Tokio, a pomeriggio inoltrato, visitiamo, parte in risciò ( foto di copertina ) e parte a piedi, il quartiere di Asakusa  coi suoi negozietti pieni di cianfrusaglie e, all’occhio attento ed esperto, di piccoli tesori di antiquariato. Da ultimo ci attende il tempio Senso-ji con la pagoda  e il portale di accesso.
 

 
 
 
  Il 20 novembre è giornata di trasferimento: partiamo da Tokio e, col treno veloce  puntiamo verso Osaka che sarà, per alcuni giorni, la base da cui partiremo per fare visite giornaliere alle località della zona.

Durante il percorso transitiamo vicino al Monte Fuji che ci offre una sua visione ravvicinata.
 
Il pomeriggio andiamo alla vicina Nara, che fu capitale nel VII secolo e che, ancora oggi, conserva numerosi tesori artistici e un esteso parco in cui vivono, allo stato libero, cervi e daini. Il Todai-ji è uno dei più stupefacenti monumenti del periodo Kamakura e il Daibutsu-den, che è la più grande costruzione in legno del mondo, che racchiude una statua in bronzo di Budda alta 16 metri e del peso di 500 tonnellate.
 
   
Il Todai-ji   Il Daibutsu-den   Nel tempio di Nara
 
  Il 21 novembre andiamo a Kyoto a visitare il Palazzo imperiale, e, con nostra sorpresa, troviamo l’Imperatore e Consorte che ci attendono affacciati a una finestra del palazzo.

L’ex residenza imperiale, risalente all’epoca in cui l’Imperatore, con la sua corte, risiedeva a Kyoto, è una costruzione austera, senza grande sfarzo, almeno nella parte esterna visibile, mentre le sale interne sono tutte decorate con pannelli mobili dipinti dai migliori artisti dell’epoca e riproducono paesaggi ed animali, molti su foglia d’oro.
     
         
  Splendido è il giardino che attornia gli edifici.  
         
  La giornata prosegue con la visita al Castello Nijo-jo ( residenza dello Shogun ) che ha massicci muri di pietra ed è cinto da un fossato.

Il pomeriggio termina con la visita al tempio Nishi-Hongan-ji, visto solo nella parte esterna, in quanto arrivati troppo tardi.
 
 
Il 22 novembre, giornata densa di mete interessanti. Iniziamo alla mattina presto con la visita al Ryoan-ji : qui si trova il più famoso giardino roccioso zen del mondo, i visitatori siedono sulla balconata esterna per meditare, sperando di ricevere "l'illuminazione".
Caratteristica di questo giardino, composto da 15 pietre di varie dimensioni, è che qualunque sia il punto da cui lo si osserva, si vedono 14 pietre perche una risulta sempre nascosta.
   
 
  Con ancora negli occhi questa visione piena di fascino e di spiritualità, ci apprestiamo a visitare un’altra perla: il Kinkaku-ji, ovvero il Padiglione d’oro.

L’edificio originale fu costruito nel 1397 dallo shogun Yoshimitsu Ashikaga, come sua villa di campagna, e successivamente trasformato dal figlio in tempio.

Un magnifico giardino, coi suoi colori autunnali, cinge l’edificio.
 
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  L’ultima parte del pomeriggio è dedicata alla visita del tempio Tenman-gu  dove assistiamo, con gran sorpresa, ad una cerimonia nuziale e alla festa dei bambini che compiendo 3,5,7 anni, vengono portati da genitori a portare le loro prime offerte al tempio.
   
         
   
Sabato 23 novembre. Il programma prevede per oggi la visita alla Taikan-ten, una delle più importanti mostre di bonsai che si tengono in Giappone. Oggi, però, e una giornata particolare perché, dopo la visita alla mostra, il gruppo si divide in base agli interessi di ciascuno: i “bonsaisti” rimangono nel palazzo della mostra per visitare il mercatino di piante e attrezzature, alla caccia di qualche buona occasione, i “turisti” proseguono con la guida per visitare il tempio Nanzenji e poi percorrere il “sentiero della filosofia” fino al Ginkakuji dove, poi, ci saremmo rincontrati tutti per proseguire assieme. Per me “suisekista “, sarebbe stata una giornata speciale perchè avrei incontrato Mr. Samuel Nomura, noto cultore e collezionista giapponese di suiseki, col quale avrei potuto visitare un’importante mostra di suiseki che si teneva, in quel giorno, a Kyoto.
  L’appuntamento era stato organizzato, via mail, con l’aiuto determinante di Daniela, che già conosceva la persona, e recitava pressappoco così:… ci incontriamo alle ore 10, del 23 novembre, a Kyoto alla Taikan-ten…, detto così sembra facile e preciso ma, Daniela ed io, siamo stati in ambasce per molti giorni fino a quando, un mio rassicurante  sms pose fine all’incertezza. Infatti, alle ore 10 precise, mentre entravo in mostra, mi sento chiamare “I Lorenzo, how are you ?“ e mi trovo davanti l’opposto dello stereotipo del “giapponese”: una persona cordiale, estroversa, disponibile che mi mette subito a mio agio come se fossimo amici di vecchia data.  
         
 

Dopo i convenevoli e una rapida visita alla mostra, in taxi, raggiungiamo il Kenninji, il più antico tempio zen di Kyoto, nelle cui sale si svolge la mostra.

L’esposizione è del tipo a piano pavimento, si sviluppa in più sale delimitate da pareti scorrevoli, ed in ogni sala è presente un tokonoma.

 
         
   
         
         
         
         
         
         
         
 

L’austerità degli ambienti contribuisce a creare un’atmosfera solenne e serena all’esposizione. Visitata rapidamente la mostra, ci spostiamo verso un altro tempio, il Chionji Temple,  dove il mio accompagnatore mi assicura c’è la possibilità di acquistare dei buoni suiseki, ed infatti così è: col suo prezioso aiuto, riesco ad acquistare due toyama-ishi molto belle che vanno ad arricchire la mia collezione.

Concluso l’incontro con abbracci e calorosi saluti, raggiungo a piedi il Ginkakuji dove mi riunisco al resto del gruppo per visitare il giardino del tempio, considerato fra i più belli di Kyoto.

 
 
   
 
Domenica 24 novembre il programma prevede la visita al Castello di Osaka. Più volte distrutto, durante le guerre tra Clan, ma sempre ricostruito, di originale rimangono le mura e i fossati difensivi mentre, il mastio, costruito in legno, è la parte più volte rifatta. Dal loggiato dell’ultimo piano si gode una meravigliosa vista sul giardino che circonda il castello e sulla parte nuova di Osaka. Il pomeriggio è dedicato alla visita della parte moderna della città.
 
   
 
  Il 25 novembre è un'altra giornata di trasferimento: ci spostiamo, col solito shinkansen da Osaka verso Okayama dove soggiorneremo in un Ryokan, ovvero un albergo tradizionale giapponese. Il viaggio è un po’ lungo e prevede anche l’utilizzo di una ferrovia locale e, da ultimo, un pullman messo a disposizione dal Ryokan per gli ospiti, in quanto l’albergo, che è anche una struttura termale, è decentrato rispetto alla città, in una zone verde collinare.   
E qui, abbiamo il primo tangibile incontro con l’albergo tradizionale: le camere sono disposte lungo corridoi come se fossero piccole case di una stretta via di villaggio  un’ampia stanza munita di tokonoma e veranda che dà  verso l’esterno. Uniche concessioni moderne : la televisione e l’aria condizionata.
   
 
 

 

L’abbigliamento da utilizzare è costituito dallo yukata, una sorta di kimono, e dall’haori, una giacca da camera,oltre alle ciabatte da usare fuori dalla stanza.

Al pomeriggio le signore provano l’emozione dell’onsen ovvero il bagno termale comune.

Alla sera cena tradizionale e, poi,… nanna sul futon…

   
 
Oggi, 26 novembre andiamo a Hiroscima per vedere il Peace Memorial Garden. E’ una spianata grandissima nel punto in cui è esplosa la bomba. Ora è un grande parco con monumenti che ricordano l’evento: resti di edifici parzialmente distrutti, un altare sotto il quale riposano le vittime non identificate, la fiamma che arderà fino a quando l’ultima atomica non sarà distrutta. 
   
 
  Il monumento in ricordo di Sadako, una bambina che morì di leucemia a 12 anni. Sadako credeva che se fosse riuscita a modellare 1000 gru di origami sarebbe guarita: purtroppo così non fu.
Oggi, bambini di tutto il Giappone lasciano origami di gru intorno al monumento di Sadako a ricordo dell’evento e come condanna alla guerra.
Una toccante esperienza che induce a meditare sulla pazzia della guerra.
 

 
Al pomeriggio, un traghetto ci porta sulla vicina isola di Miyajima - conosciuta come una delle tre località turistiche più amate dai Giapponesi - per visitare il tempio Itsuku-shima col suo famoso torii costruito in mare. E’ un tempio scintoista, composito, costruito in riva al mare in modo tale che, quando la marea sale, sommerge i pali di sostegno e il tempio sembra galleggiare sull’acqua. La maggior parte dell’isola è ricoperta da una foresta intatta che offre un panorama splendido con colori autunnali di incomparabile bellezza ed è completamente disabitata.
   
         
   
 
  27 novembre, oggi visitiamo il Koraku-en a Okayama, il giardino considerato uno dei tre o quattro più belli del Giappone. Creato alla fine del 1600, è concepito come giardino per passeggiare. Una parte del suo fascino consiste nel vasto prato pianeggiante, ma ci sono anche graziosi laghetti, una collina al centro, una minuscola e graziosa piantagione di tè e una risaia, il piccolo e grazioso Palazzo Ryuten, dove un tempo si tenevano gare di poesia e il vicino ponte a zigzag.  
         
   
 
  28 novembre, lasciamo Okayama, ripercorrendo, da ovest verso est, la grande isola di Honshu per ritornare a Tokyo, dove ci fermeremo un altro giorno per la nostra ultima gita a Nikko.

Sulla via del ritorno rivediamo il sommo Fuji, coltivazioni di tè, incantevoli panorami autunnali e, senza soluzione di continuità, abitazioni e industrie che fiancheggiano la linea ferroviaria.
 
         
   
 
  29 novembre, Nikko, ad un centinaio di chilometri da Tokyo, conosciuto tanto per i suoi splendori autunnali che per i suoi templi buddisti ricchi di sculture, è stato costruito a memoria di Tokugawa Ieyasu, fondatore della dinastia di Shogun che ha governato per più secoli il Giappone.

E’ un sito molto esteso immerso in un bosco di cryptomerie plurisecolari che raggiungono altezze e dimensioni notevoli, e’ un susseguirsi di templi, mausolei, torii, portali e scalinate in pietra che conducono alla sommità della collina dove c’è il mausoleo di Tokugawa.
   
         
   
E' il 30 novembre. Fine giro, lascio il Giappone carico di emozioni avendo, ancora, negli occhi le splendide visioni di templi e palazzi, gli incantevoli scenari dei giardini nella colorata veste autunnale, l’entusiasmante incontro con l’amico Samuel, la cordialità e spontaneità degli abitanti e con la consapevolezza di aver vissuto, pur se per un breve periodo, in un mondo molto lontano dalle nostre abitudini e dal nostro modo di vivere e ……… con la voglia di ritornarci il più presto possibile.                                   
     

 

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