Apre a Kyoto il Giardino Bonsai Hoshun'in

Preservare per trasmettere
Apre a Kyoto il Giardino Bonsai Hoshun'in

by Wil in Japan - Traduzione di Daniela Schifano

Wil, autore di questo articolo, è uno dei Directors della NSA (Nippon Suiseki Association), e sta diventando, con i suoi resoconti dal Giappone, un importante trait d'union tra i cultori dell'arte del suiseki nel mondo, in un momento storico in cui ci viene negata la gioia dell'incontro e della condivisione. Il Giappone sembra al momento l'unico paese in cui la vita sembra continuare come sempre, anche se con le dovute precauzioni. Ringrazio quindi Wil per tenerci aggiornati, con immagini e commenti, sulle iniziative a cui prende parte; questa, nello specifico, nasce dall'intento di trasmettere alcune arti tradizionali, come il bonsai e il suiseki, alle nuove generazioni.

 
Sebbene gran parte della vita sia ancora in pausa a causa della pandemia, è comunque in atto un certo movimento. Proprio il mese scorso, quando la fioritura dei ciliegi stava per raggiungere il suo picco, a Kyoto è stato inaugurato, alla presenza di un piccolo numero di ospiti invitati, un nuovo giardino bonsai, che in futuro offrirà ai visitatori interessati della città un nuovo luogo da inserire nella loro lista di siti da visitare. Il signor Morimae, che ha sempre avuto una relazione di lunga amicizia con il tempio e vi ha organizzato molte mostre nel corso degli anni, è stato invitato dall'Abate a creare questo spazio all'interno del tempio su un terreno che era rimasto inutilizzato per molti decenni.
 
 
 
Naturalmente, bonsai e suiseki possono essere ammirati in un certo numero di posti in tutto il Giappone, ma a Kyoto, a parte la mostra Taikanten ed eventi più piccoli organizzati da club locali, non ci sono molti luoghi pubblici dove queste arti tradizionali possono essere facilmente godute. Ciò che rende questo nuovo sviluppo particolarmente interessante è la sua posizione: il tempio Daitokuji. Nella parte settentrionale della città, questo tempio della setta Zen Rinzai risale all'inizio del XIV secolo e nel corso degli anni è stato associato a molti importanti personaggi storici.
Forse raggiungendo il suo apice nel periodo Momoyama e nei primi periodi Edo, rimane importante per i praticanti della cerimonia del tè ancora oggi, a causa della sua associazione con Sen no Rikyū (1522–1591) e Kobori Enshū (1579–1647). È anche famoso per i suoi numerosi giardini rocciosi e ospita vecchi bonseki che solo di recente hanno avuto visibilità nel mondo del suiseki, come quello presentato come special entry alla quarta edizione della Japan Suiseki Exhibition nel 2017.
 
 
 Il bonseki conservato nel tempio Shinjuan del complesso Daitokuji, Kyoto
 
Essendo principalmente un giardino bonsai, questi sono al centro della scena; ed essendo la stagione della fioritura dei ciliegi, beh ... puoi indovinare cosa c'era nella prima alcova dell'area espositiva interna: un giovane ciliegio piangente, con la figura di un uomo anziano seduto sotto che ammira i fiori, il tutto sotto il bagliore di una luna piena.
 
 
 
 
I lettori più esperti riconosceranno immediatamente l'allusione al monaco e poeta Saigyō (1118-1190), autore di oltre duecento poesie scritte solo sul tema dei fiori di ciliegio, tra cui una delle più famose parla del voler morire in primavera sotto gli alberi in fiore. Potessimo essere tutti così fortunati ! 
Di maggiore interesse per noi, tuttavia, sono i cinque suiseki che erano in mostra. Uno spunto di riflessione, prima di considerare le pietre scelte per la mostra inaugurale, però, deve riguardare la mission del giardino.
Cosa si spera di realizzare in un luogo del genere?
I Visitatori della mostra hanno ricevuto una breve guida alle esposizioni, con la seguente dichiarazione di Akiyoshi Sokushu, l'Abate del sotto-tempio Daitokuji Hoshun'in, all'interno del quale si trova il giardino:

In questa occasione, su un terreno all'interno del complesso Daitokuji, noi apriamo il primo giardino bonsai in un tempio Zen. Nell’antico passato, i bonsai provenivano dalla Cina e, attraverso le diverse sensibilità estetiche delle persone che si sono prese cura di loro nel corso degli anni, essi sono diventati la vera forma vivente della natura del Buddha, che risiede in tutti gli aspetti del mondo naturale. Unendo bonsai e giardini rocciosi zen in questo tempio storico, abbiamo creato il giardino con la speranza che un gran numero di visitatori guarderà, discuterà e apprezzerà lo "zen vivente e la filosofia" che è il bonsai.

Anche il suiseki si è sviluppato nel tempo, trasformandosi dal bonseki, preferitio nella cultura Higashiyama del periodo Muromachi, alla pratica del suiseki che abbiamo ereditato oggi. Sono semplici pietre adagiate nei fiumi e nelle montagne, che trasmettono la poetica della bellezza del paesaggio. Attraverso lo spirito di allusione, consentono alle persone di godere di mondi sconfinati nel palmo delle loro mani o collocati in vassoi.

Persone, storia, cultura. Natura, piante e pietre. È nostra sincera speranza che, sostando in questo giardino, sentirete tutti qualcosa di speciale nei vostri cuori
."

Con questa introduzione, è chiaro che lo scopo fosse semplicemente quello di presentare queste arti ai visitatori del tempio, che potrebbero non saperne molto. Di conseguenza, la mostra inaugurale non è stata una sfilata di grandi capolavori messi in mostra per impressionare gli intenditori, ma piuttosto semplici e dirette esposizioni che anche chi non aveva mai sentito parlare di suiseki poteva guardare e comprendere. Erano inclusi chiari esempi dei diversi tipi di suiseki che potresti scegliere per introdurre l'arte a qualsiasi principiante: uno yamagata ishi (pietra montagna), shimagata ishi (pietra isola), taki ishi (pietra cascata) e funagata ishi (pietra barca).
 
 Yamagata ishi
 Pietra montagna
 
Shimagata ishi
Pietra isola
 
Taki ishi
Pietra cascata
 
Funagata ishi
Pietra barca
 
 In un'altra alcova c'era un pino a tre tronchi esposto con una piccola pietra cascata.
 
 
 

Il Keido insegna che bonsai e suiseki non dovrebbero competere tra loro nelle esposizioni in tokonoma, e quindi non devono essere esposti insieme, ma ricordiamoci che essi venivano esposti insieme in questo modo molto prima che Katayama creasse il Keido e i suoi vari principi e filosofia estetica.  A metà del XX secolo il suiseki ha conosciuto una grande crescita in popolarità come attività indipendente, ma prima di allora era praticato da molti come un'arte di accompagnamento del bonsai e in passato mostrarli insieme in questo modo non era affatto raro in passato.

Il punto importante è che essi si armonizzino. Separarli completamente non è l'unico modo per assicurarsi che non competano.

In questo caso, la pietra sta chiaramente assumendo il ruolo di elemento secondario nell’esposizione, con il bonsai che attira l'attenzione. Pietre figura di varie forme, comprese pietre  capanna e barca, e piccole pietre paesaggio come questa sono state a lungo utilizzate come accessori suggestivi nell'esposizione dei bonsai, e la pratica continua oggi nel mondo bonsai. Lo schema opposto, cioè l’utilizzo di bonsai come elementi secondari nella esposizione dei suiseki, tuttavia, è qualcosa che non si incontra nella opinione corrente.

Con lo sviluppo di questo nuovo giardino, si spera che il bonsai e il suiseki avranno l'opportunità di avvicinare un nuovo pubblico, aiutando a preservare le tradizioni in un ambiente idilliaco, fornendo al contempo un mezzo per raggiungere una nuova generazione.
 
 

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