La XV Mostra Nazionale Bonsai e Suiseki "Città di Frascati"
di Daniela Schifano
"Quando mi è stato chiesto di giudicare anche i suiseki, ho pensato che ci sarebbero state pietre vistose, e magari solo due o tre. Quindi, grande è stata la mia sorpresa, per il numero e per la qualità, perchè tutte le pietre sono di alto livello, pari a quello di una mostra giapponese". Le parole che riferisco alla lettera sono state pronunciate da Mr. Toshiro Ogawa, l'ospite giapponese che quest'anno è stato il sensei della XV Mostra "Città di Frascati". Un insegnante, quindi, invitato dal Bonsai Club Castelli Romani per trasmetterci le sue conoscenze in campo bonsaistico, è stato l'ospite d'eccezione ed il giudico unico della manifestazione, che ha visto esposti 31 bonsai ed 11 suiseki. Orfano purtroppo di Luciana Queirolo, nostra gradita ospite per due anni consecutivi ma quest'anno impegnata in altro evento concomitante, il suiseki si è avvalso quindi dell'apporto di Mr. Ogawa, che per nostra fortuna conosce in modo approfondito anche quest'arte. La mostra, come sempre ospitata nelle sale del Comune di Frascati, ha avuto una connotazione didattica molto forte : per il bonsai le dimostrazioni sulla terrazza sulla piazza di Frascati sono state il momento aggregativo principale.
Si taglia ... | ... si progetta, si disegna, si studia ... | ... si lavora alacremente |
Mentre all'interno delle sale la mostra procedeva sui binari del programma stabilito, all'esterno il bel tempo ha permesso di lavorare ininterrottamente per due giorni, sotto la guida di Mr. Ogawa e grazie al lavoro di traduzione offerto dalla sig.ra Sawa Nakamura. In qualche modo il nostro ospite è anche riuscito a visionare gli esemplari in mostra, per giudicare ed assegnare i premi, mentre nella giornata della domenica si è svolto un momento molto atteso, quello del giro dei commenti. Mr. Ogawa ha esaminato con attenzione ogni tokonoma, consigliando per i bonsai un fronte migliore, un vaso più adatto, una esposizione più armoniosa.
Personalmente, ero curiosa di capire la sua opinione sull'utilizzo del kakejiku, a volte non approvato da alcune scuole di pensiero. Ebbene, nei suoi commenti non è emerso che esso non sia ammesso, nè che sia obbligatorio, invero. Superando il discorso sulle 'regole', quindi, io credo che ci resti questo insegnamento, di cui fare tesoro : l'esposizione è importante, quanto il suiseki, essa ci permette di comunicare uno stato d'animo, una atmosfera, e l'utilizzo degli elementi di accompagnamento deve restare una libera scelta dell'espositore, che dovrebbe seguire la propria sincerità.
Tornando ai riconoscimenti, il Bonsai Club Castelli Romani, socio dell'A.I.A.S., ha richiesto il patrocinio e conseguentemente l'A.I.A.S. ha messo a disposizione una Targa di Merito, ed ho avuto l'onore di essere delegata, quale membro del Consiglio Direttivo, all'assegnazione del premio. La mia preferenza è andata ad una pietra cascata di origine ligure, presentata da Paco Donato. Anche Italiansuiseki ha messo a disposizione la propria Targa, ed io e Felice, consultato via web, abbiamo scelto il suiseki presentato dal Napoli Bonsai Club, anche a sottolineare l'importanza della collaborazione tra soci di un club. Un altro premio importante è stato messo a disposizione dal Napoli Bonsai Club : il suo presidente Carlo Scafuri l'ha assegnato ad una interessante pietra figura presentata da Umberto Ziniti, di origine ligure.
La mostra di bonsai e suiseki è stata affiancata, come ormai da alcuni anni, dalle personali della scuola di Shodo Bokushin e della scuola di Ikebana Sogetsu di Roma, con cui è nato un sodalizio ben sperimentato : essi hanno arricchito gli ambienti con calligrafie e ikebana ed hanno dato vita a dimostrazioni che entusiasmano sempre il pubblico.
Ecco, è tutto o quasi, mi mancano i ringraziamenti sinceri per gli amici che hanno condiviso con noi del Bonsai Club Castelli Romani questa esperienza e con cui ho passato momenti piacevoli. Il mio pensiero va a Carlo Scafuri, presidente del Napoli Bonsai Club, amico prezioso, a Laura Monni, che nonostante il lavoro pressante ha trovato il modo di venirci a trovare, ad Umberto Ziniti per i suoi indimenticabili tamburi, ad Antonio Cerasuolo, amico ritrovato dopo qualche anno di assenza. Grazie a chi ha esposto, grazie a chi ha allestito ed ha smontato, grazie a tutti coloro che ancora una volta, nonostante le sempre maggiori difficoltà, hanno dato vita a questa occasione di incontro e di confronto.